Gli asini dimostrano affetto e riconoscenza: la storia di Napoleone

Che gli animali e, in particolare, gli asini siano capaci di sentimenti e atteggiamenti in tutto e per tutto simili a quelli umani è qualcosa di oramai consolidato. Ad esempio, nell’articolo dedicato all’asina Rossa vi abbiamo raccontato come gli asini siano capaci di esprimere forti emozioni e coltivare amicizie, mentre la cavalla Calamity ci ha insegnato a rispettare un carattere forte e selettivo. 

Proseguiamo il nostro viaggio dimostrandovi come gli asini siano in grado di esprimere gratitudine, grazie all’esperienza del pareggiatore naturale Daniele Corsi con l’asino Napoleone.

La storia di Napoleone, l’asino riconoscente

Vi abbiamo illustrato cosa fa un pareggiatore naturale nell’articolo “Daniele Corsi: il Pareggiatore Naturale che segue la filosofia Barefoot” e del ruolo che Daniele Corsi svolge nei corsi di formazione offerti da La Melagrana nel secondo articolo dedicato; oggi ci concentreremo su un aneddoto che ci ha raccontato Daniele, su Napoleone, un asino che gli (e ci!) è rimasto nel cuore per la riconoscenza che gli ha dimostrato dopo essere stato curato.

Gli asini sono individui. Alcuni sono capaci di una forma di riconoscenza e gratitudine quando vengono trattati come si deve che è veramente commovente (D. Corsi)

Napoleone, per gli amici Napo, era un asino affetto da laminite, una brutta malattia che colpisce lo zoccolo e porta parecchio dolore all’animale, impedendogli addirittura di camminare nelle forme più avanzate. Presa dalla disperazione per la condizione dell’asino, la proprietaria di Napo decide di mettersi in contatto con Daniele.

Daniele aveva da poco finito la formazione presso l’AANHCP ed era quindi all’inizio della sua esperienza da pareggiatore, ma decise comunque di far visita a Napoleone e alla sua proprietaria.

Il percorso di guarigione di Napo è stato lungo. Poco a poco, Daniele è riuscito con la sua professionalità a migliorare la condizione dello zoccolo e a eliminare le medicine, fino a quando Napo ha ricominciato finalmente a camminare.

La cosa che più ci ha fatti emozionare di questo racconto è la reazione di Napoleone a ogni successiva visita di Daniele: ogni volta che Daniele tornava da questo asino, lui lo vedeva da lontano e cominciava a ragliare, per poi correre verso di lui e, infine, appoggiargli la testa sulla spalla per farsi coccolare. La proprietaria dell’asino gli ha sempre detto che Napoleone non si comportava così con tutti, era un trattamento speciale che riservava a Daniele, come se fosse riconoscente nei suoi confronti per essersi preso cura di lui e avergli permesso di tornare a camminare.

Daniele ci spiega che non ci sono prove scientifiche riguardo l’atteggiamento, tipicamente umano, di riconoscenza che, spesso, l’asino dimostra, ma per lui è comunque bello immaginare che Napo fosse proprio questo: riconoscente e affezionato a Daniele, come lo si è per un amico.

Ancora una volta le parole di Daniele ci hanno portati in un mondo fatto di amore per l’asino. Speriamo che anche per voi sia stato così!

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A presto!

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